Gruppo di Azione Civica FrOndaVerde

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Fronda Verde

Chi siamo

Verona, settembre 2021

Tutto è nato nell’ottobre, più o meno di questi tempi, di quattro anni fa: nel 2017. Un articolo de L’Arena ha fatto scattare la molla. Preannunciava trionfalmente: “Viale delle Nazioni: ginko al posto dei pini”.

Si parlava di tagliare le alberature di un intero lungo viale, per piantare essenze diverse, così, con la stessa naturalezza come se si trattasse di cambiare i mobili di casa. La prima cosa che ci siamo chieste è stata: chi ha deciso e in base a quali regole? Ci saranno sicuramente delle regole da rispettare! Ebbene no. Non c’era nessuna regola, perché Verona, unica città del Veneto, non aveva il proprio Regolamento del Verde.

Bisognava fare qualcosa. Non era più tollerabile restare inerti. Poiché ci trovavamo settimanalmente come Comitato Arsenale – Arsenale che abbiamo sempre pensato in primo luogo come polmone verde della città – è in questa sede che abbiamo lanciato l’idea. Avremmo scritto a Consigliere e Consiglieri, ma anche ad altre ed altri destinatari, quando servisse, ogni venerdì, per sollecitarli a far adottare il Regolamento del Verde.

Hanno aderito una decina di donne, ci siamo date il nome di FrOndaVerde e venerdì 27 ottobre 2017 è partito il primo invio, con la promessa che avremmo smesso solo quando il Regolamento sarebbe stato approvato. E così è stato. Abbiamo inviato articoli, approfondimenti, foto (tante!), recensioni, consigli di lettura, video, segnalazioni di tagli, di potature, di capitozzature, esempi virtuosi ed esempi da aborrire spesso senza rinunciare a far uso dell’ironia.

Consideriamo la nostra “un’utopia civica”.

L’utopia è come l’orizzonte, come dice il grande scrittore uruguaiano Eduardo Galeano; tu fai un passo e lui si allontana di un passo, ne fai dieci e di dieci si allontana. Ma allora a cosa serve l’orizzonte e dunque l’utopia? Serve per continuare a camminare. Ecco, noi camminiamo dal 2017. E pensiamo, con un pizzico di presunzione, che è stato anche grazie ai nostri invii del venerdì, se nel settembre 2018, è stato istituito il Tavolo del Verde, composto dai Responsabili del Comune della Gestione del Verde pubblico e del Servizio Giardini e Ambiente, da Amia, dagli Ordini professionali, dalle Associazioni ambientaliste e anche dal nostro piccolo gruppo di Azione Civica FrOndaVerde.

Compito: scrivere un Regolamento del Verde.

Dopo un anno di lavoro, il primo ottobre 2019 il Regolamento era pronto. Anzi, bisognerebbe dire il Nuovo Regolamento. Infatti ha ricalcato in gran parte quello già scritto nel 2007 da rappresentanti di Associazioni ambientaliste, e soprattutto dal paesaggista Alberto Ballestriero, anche lui presente al Tavolo del Verde. Purtroppo quel Regolamento aveva ottenuto allora solo l’approvazione della Giunta, e non era stato mai sottoposto al voto del Consiglio Comunale e quindi non è mai entrato in vigore. Da allora sono passati quattordici anni. Quattordici.

Ma torniamo a tempi più recenti. Gennaio 2020, il Regolamento è pronto già da quattro mesi.

Viene presentato, mediante conferenza stampa in Comune, dal Sindaco e dall’Assessore Strade e Giardini Marco Padovani, oltre che alla presenza dei componenti del Tavolo del Verde. La promessa è che in breve tempo, anzi brevissimo dice l’Assessore, sarà approvato da Giunta e Consiglio Comunale. Ci vorrà ancora incredibilmente più di un anno. E dopo 170 invii di 170 venerdì, da venerdì 27 ottobre 2017 a venerdì 26 febbraio 2021, Pasqua, Natale, Ferragosto e feste comandate comprese, il Regolamento del Verde pubblico e privato viene approvato.

L’8 aprile 2021 entra finalmente in vigore il Regolamento del Verde

Cos’è un Regolamento del Verde

“Il Regolamento del Verde per la tutela e l’incremento del verde pubblico e privato”, così l’esatta dicitura, è l’insieme appunto delle “regole” a cui devono attenersi l’Amministrazione per il verde pubblico, le cittadine e i cittadini per quello privato. Contiene i principi generali a cui si deve ispirare un Regolamento, gli ambiti a cui si riferisce (ad es. alberature cittadine, verde nelle scuole, campo giochi, parcheggi, giardini privati…) ed è corredato da numerose schede tecniche (sulle essenze da utilizzare per nuove piantumazioni, sulle tecniche di potatura, sulle modalità di abbattimento quando ciò sia assolutamente necessario e permesso…). Un punto specifico è dedicato alla partecipazione di cittadine e cittadini e soprattutto all’informazione.

Le associazioni ambientaliste insistono molto su questo punto e propongono anche l’affissione di cartelli informativi, con congruo anticipo, sul o sugli alberi sui quali verrà effettuato un intervento. Purtroppo questo punto sarà inspiegabilmente stralciato. Contiene inoltre le sanzioni per chi, amministrazione o privato, non rispetta le regole. E si ribadisce testualmente che “Il Regolamento del verde è un primo passo per avere strumenti di gestione più efficaci e completi come il Piano del Verde”. Uno strumento molto importante che, se applicato, non permette di fare ciò che si vuole e come si vuole, come spesso ha fatto e continua a fare l’Amministrazione spesso invocando, a propria discolpa, il pericolo che può derivare da alberi ammalati, troppo cresciuti, debordanti nelle radici, resi pericolanti da bufere o nubifragi che sempre più colpiscono l’ambiente reso sempre più fragile proprio dai nostri comportamenti dissennati. Si abbattono alberi in nome di un errato concetto di sicurezza che invece non pretendiamo in moltissimi altri campi.

Teniamo a mente che l’albero è vittima, non colpevole.

Per questo il nostro cammino non è finito: ora camminiamo verso il Piano del Verde.