Ennesimo orso ucciso su ordine del presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti

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Il presidente della Provincia di Trento Fugatti, venerdì ha firmato il decreto di abbattimento del giovane orso M91, colpevole di aver seguito un escursionista e di essersi avvicinato a delle case per cercare cibo.
Per evitare i ricorsi da parte degli animalisti, l’oso è stato abbattuto la notte di sabato, solo un giorno dopo il decreto.
Per Fugatti, l’abbattimento degli orsi rappresenta una chiara strategia per eliminare le presenze di animali che potrebbero nuocere al turismo e per, accaparrarsi i voti di coloro che, per interesse o codardia, vorrebbero i boschi senza animali.
Fugatti, ha già deciso che, per il biennio 2024-25, saranno uccisi otto orsi l’anno, con buona pace per la tutela della biodiversità.
Attualmente, in Trentino ci sono circa 98 orsi che, assieme ai lupi, costano alla Provincia circa 1 milione e 400mila euro l’anno.
Quando iniziò il progetto Life Ursus, gli orsi in Trentino non erano più di tre.
Nel 1998, il Ministero dell’Ambiente autorizzò: “l’immissione di orsi (Ursus arctos) nel Parco Adamello Brenta”, mettendo in capo al Parco la Provincia autonoma di Trento e l’Istituto nazionale per la fauna selvatica (oggi Ispra). Allora, la Provincia di Trento accettò con convinzione quanto previsto dal Governo centrale.
Ma, dal 2019 sono stati sospesi i finanziamenti europei per l’orso in Trentino, che comprendevano annualmente i 109.000 euro del progetto Life Arctos, poi sostituito dal progetto Dinalp Bear con un ulteriore finanziamento di 173.000 euro; a questi andavano aggiunti gli 825.000 euro, assegnati al Parco Naturale Adamello Brenta. Fondi comunque non sufficienti, secondo i dati della Provincia di Trento, a pareggiare i costi di gestione degli animali selvatici.
Forse, quando furono istituiti i parchi naturali del Trentino e accolte le direttive comunitarie di tutela dell’ambiente, la Provincia trentina considerava la natura centrale nelle politiche di gestione del territorio. Ora, alle nuove amministrazioni rette dal leghista Fugatti, della biodiversità, della direttiva Habitat, recepita in Italia nel 1997, per la tutela e la conservazione di specie ritenute “prioritarie” come appunto l’orso bruno, importa poco, anzi, sono considerate ostacoli all’economia.
In fondo, per certa gente i parchi che apprezzano e tutelano sono quelli del tipo di Gardaland.

Giorgio Massignan

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