Le modifiche del progetto al Pestrino

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Venerdì 12 maggio alcuni esponenti della giunta comunale hanno presentato alcune modifiche al progetto realizzato dall’amministrazione precedente nella zona del Forte Santa Caterina al Pestrino.

Il progetto che aveva ottenuto i finanziamenti europei. Cosa è stato modificato? Riporto alcune parti della delibera:

“Per quanto riguarda l’inserimento di edifici di nuova costruzione, nella ex area delle caserme, si sono individuati dei ‘poli’ di competenze diverse che possono lavorare come un unico sistema integrato:

– Polo Social Housing: Residenze, 20 alloggi.
– Polo Inclusione: Fattoria didattica; Ciclo ostello, Asilo nido comunale; Centro diurno, dedito ad assistenza sul territorio e integrativo di eventuali interventi di assistenza domiciliare per persone con gravi disabilità fisiche e/o motorie.
– Polo Food Km0: Include attività legate alla ristorazione (tavola calda, che abbia in parte gestione degli orti); un mercato coperto per vendita di prodotti a Km0 delle aziende agricole del veronese; una cucina sociale (in stile co-housing);
– Polo della Conoscenza: Aule studio/doposcuola, biblioteca comunale, laboratori di sperimentazione…
– Polo dei Mestieri e delle arti: Aule laboratori per mestieri legati all’artigianato (es. falegnamerie, ceramica, arti visive…).”
……
“Insieme a tutte queste attività si intende conservare e in parte ampliare le funzioni di deposito già presenti sull’area, che possano essere necessarie al Comune o alla Fondazione Arena, che richiede grandi spazi per conservare le spettacolari scenografie.”

Il mio commento:
Mi rendo conto che rinunciare a dei finanziamenti pubblici sia molto difficile, ma spendere soldi per rovinare un ambiente ed un paesaggio che avrebbe solo necessità di essere bonificato dalla recente brutta edilizia militare e collegato al Parco dell’Adige è grave.
Non verranno più realizzati i cosiddetti “Magazzini della Cultura”, per esporre a rotazione il patrimonio artistico chiuso nei depositi dei musei cittadini.
Rimarrà la costruzione di un centro servizi per persone con disabilità, con a fianco una struttura residenziale per i disabili autosufficienti con alloggi per i parenti.
Ritengo che realizzare un centro servizi destinato a persone con disabilità in un luogo isolato come il Pestrino, dia la triste idea della ghettizzazione; il vecchio Lazzaretto non è molto lontano.
Confermo che, nonostante le modifiche, la scelta del luogo dove intervenire è urbanisticamente e ambientalmente sbagliata, considerata la presenza di un forte asburgico e la vicinanza al Parco dell’Adige e al fiume stesso.
Inoltre, per raggiungerla non ci sono le infrastrutture stradali e i servizi di trasporto pubblico sufficienti e idonei.
La stessa riduzione dei mq da 16.000 del vecchio progetto Sboarina-Segala, agli attuali 12.000, cambia poco il grado di cementificazione dell’area e, in ogni caso, blocca ogni possibile restauro del paesaggio, intaccato dalle obsolete strutture edilizie recenti.

Un’ adeguata progettazione urbanistica, avrebbe previsto in altri luoghi, più adatti, tutte le funzioni destinate al Pestrino.

Giorgio Massignan
Verona Polis

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