Come dimostra anche la lunga e confusa lettera pubblicata sull’Arena del 2 luglio, si tenta di far passare l’idea che chi ha fatto e fa tuttora delle scelte in campo economico per la città lo fa pensando al nostro benessere e al futuro dei nostri figli trascurando che è stato proprio questo modello economico che ha gravato sul cambiamento climatico e ha ridotto l’Italia ad avere uno dei territori più insicuri d’Europa dal lato idrogeologico.
Si ricorda che le scelte fatte finora in campo economico si basavano su parametri rimasti abbastanza costanti nel tempo. Ma da qualche anno lo scenario nazionale e internazionale è mutato radicalmente con in primis i cambiamenti climatici, ma a seguire le pandemie, l’aumento delle disuguaglianze, le migrazioni che hanno complicato notevolmente il quadro tanto che diversi economisti sostengono che l’attuale modello di sviluppo oggi non funzioni più.
Dopo 50 anni di torpore in cui nulla si è deciso sulla Marangona, all’improvviso si vorrebbe imporre per questa zona un modello oramai obsoleto e peggiore persino di quello pensato all’origine. Il PAQE regionale la indicava come area dell’Innovazione e su questo tema c’è solo l’imbarazzo della scelta, basti pensare all’innovazione che potrebbe essere attuata in campo agricolo con la Facoltà di biotecnologie in prima linea.
Si ricorda inoltre che nel 2015 è stata sottoscritta l’agenda 2030 per lo sviluppo Sostenibile dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU. L’Agenda è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030. In Italia è stata istituita la Cabina di regia Benessere Italia, l’organo della Presidenza del Consiglio cui spetta il compito di “coordinare, monitorare, misurare e migliorare le politiche di tutti i Ministeri nel segno del benessere dei cittadini”.
Ora si chiede:
• se i proponenti del progetto della Marangona conoscono l’Agenda 2030 e hanno una idea di quali dei 17 obiettivi intendono raggiungere con l’approvazione di detto progetto e quali giustificazioni portano a sostegno della loro scelta.
• quale sia il senso e il beneficio economico di trasformare una delle poche aree agricole rimaste secondo un progetto che si rifà a progetti superati di gestione economica consumando suolo a fronte di migliaia di mq di capannoni vuoti che potrebbero essere riutilizzati.
Alberto Ballestriero
VeronaPolis