Problema della casa, presente in modo diffuso nell’intero territorio provinciale
Da alcune settimane sono riesplose a Verona, con una più marcata attenzione, le molteplici necessità collegate al problema della casa, presenti purtroppo in modo diffuso nell’intero territorio provinciale.
Cio’ risulta confermato ed evidente soprattutto dalle domande di alloggio presentate all’AGEC per i residenti nel comune capoluogo, e quelle raccolte dai 98 comuni della provincia per conto dell’ATER che, complessivamente, riguardano alcune miglia di soggetti richiedenti una casa popolare.
Fra questi in primo luogo si trovano tantissime intere famiglie o singoli cittadini, che da tempo convivono con una sentenza di “Sfratto Esecutivo Convalidato”, sin’ora rimasto sospeso e quindi rinviato a seguito dei decreti governativi conseguenti alla pandemia del “Virus Covid 19”. Sospensioni peraltro scadute da fine 2022.
Ci sono poi altri soggetti aventi analogo bisogno di trovare un alloggio idoneo alle loro necessità, ed in particolare: giovani coppie, donne separate o ragazze madri con figli minori a carico, pensionati, invalidi/inabili, cittadini stranieri regolarmente residenti e con contratti di lavoro a tempo indeterminato, e da diverso tempo anche studenti universitari fuori sede, ed altri ancora, che non si possono rivolgere al libero mercato delle abitazioni.
Da tempo, purtroppo, l’offerta di alloggi da parte dei privati e’ pressoché inesistente. E cio’ per l’ormai diffusa scelta dei locatori di voler mettere in affitto i loro alloggi con formule diverse da quelle comunemente usate in passato, e maggiormente redditizie, quali ad esempio il cambio della destinazione d’uso degli appartamenti affitandoli con la formula del “B&B” – Bed and breakfast – o incaricando delle agenzie perché gestiscano loro modelli locativi di breve durata.
Per contro, gli Enti pubblici delle case comunali e regionali, l’AGEC di Verona e l’ATER Regionale locale, che gestiscono complessivamente quasi 10.000 appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), questi ne detengono addirittura circa oltre 1.300 di vuoti perché fuori norma, e quindi inagibili. Di questi alloggi vuoti 564 appartengono all’AGEC e quindi al comune capoluogo ed i restanti all’ATER territoriale.
Sono diversi anni che il Sindacato Inquilini Casa e Territorio, il SICET CISL, sollecita l’AGEC di Verona, unitamente all’Assessorato alle politiche abitative del comune, per recupero degli appartamenti scandalosamente vuoti ed inutilizzati da anni. E queste medesime sollecitazioni sono state rivolte pure all’ATER locale, anche per il tramite della Regione Veneto, affinché siano reperite le risorse necessarie per un concreto programma di risanamento del patrimonio abitativo pubblico veronese, non utilizzato.
Il SICET CISL veronese considera questa situazione di una gravità inaudita, difronte alla quale richiede e sollecita le forze politiche ed Istituzionali ad adottare i provvedimenti adeguati e necessari per affrontare con la dovuta determinazione l’emergenza casa, per le diverse categorie di soggetti sopra richiamati.
A tale scopo il SICET CISL propone al Sindaco di Verona Damiano Tommasi, al Presidente del Veneto Luca Zaia, alla Presidente dell’AGEC di Verona Anita Viviani, al Presidente dell’ATER di Verona Matteo Mattuzzi, al Rettore della Università degli Studi di Verona Pier Francesco Noccini, al Presidente dell’Ente Studi Universitari di Verona Claudio Valente, ed a quanti ricoprono responsabilità in questo ambito, a voler costituire una “Task-Force” finalizzata al recupero delle abitazioni vuote, mediante:
1-utilizzo dei fondi reperibili con l’alienazione di unità immobiliari di disponibilità dell’AGEC, individuate nel verbale del C.di A. del 30 novembre 2011 (Presidente Giuseppe Venturini) ed allora stimate nell’importo di 40.503.000,00. Tale delibera aveva approvato la riconversione di parte del patrimonio immobiliare ricevuto in capitalizzazione dal Comune di Verona (Amministrazione Flavio Tosi), con atti diversi e nel periodo compreso dal 18 dicembre 2009 ed il 23 dicembre 2010, convenuti e sottoscritti fra il Comune e l’AGEC stessi, per un importo complessivo di 113.464.350,00 euro.
2-costituzione di una “Partnership pubblico-privato (Comune-AGEC-Imprese) per l’esecuzione di opere di ristrutturazione degli alloggi, con soggetti disponibili ad ottenere in pagamento, in tutto o in parte delle permute con unità immobiliari di proprietà dell’AGEC, per analogo valore. E ciò considerando altresì che i costi delle ristrutturazioni, coperti con pagamenti in natura e mediante queste permute, potranno essere ammortizzati e come tali iscritti nel capitolo delle attività dello stato patrimoniale.
3-Utilizzo dei fondi del PNRR già disponibili per l’avvio dei lavori di risanamento dei 180 alloggi degli edifici di via San Giacomo, via delle Pietre, via Capodistria, via Veglia (15.000.000,00 di euro), nonché per gli interventi di ristrutturazione previsti per le altre 92 unità abitative comprese negli edifici di via Villa Glori, tra le vie Volturno e via Scuderlando, e le loro aree di pertinenza.
4-Valutare la possibilità che l’AGEC possa conferire all’Università di Verona, attraverso l’ESU, un numero di alloggi in comodato d’uso, da ristrutturare con costi a loro carico, in cambio di un intervento di recupero in permuta a carico dell’ESU, di un numero di alloggi a favore dell’AGEC, per analogo importo.
5-Impegnare l’ATER territoriale di Verona a procedere nelle opere di ristrutturazione finanziate dal PNRR, per complessivi 19.040.000,00 di euro, per i 22 progetti già predisposti ma ancora bloccati, e che riguardano i seguenti comuni: Verona, Bussolengo, Cerea, San Giovanni Lupatoto, Sona, Valeggio, Villafranca e Zevio.
Purtroppo, nulla sembra esistere per le altre centinaia di alloggi vuoti dell’ATER e collocati nei restanti 91 comune della provincia veronese, per i quali si sollecita il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia a farsi parte diligente per tale interventi.
Con gli sfratti alle porte ed una emergenza alloggi cosi’ evidente, non c’e’ più nulla da aspettare e, quindi, senza indugio confido che gli Amministratori ai vari livelli si rendano conto della necessità di recuperare il tempo inutilmente perduto.
Cio’ risulta confermato ed evidente soprattutto dalle domande di alloggio presentate all’AGEC per i residenti nel comune capoluogo, e quelle raccolte dai 98 comuni della provincia per conto dell’ATER che, complessivamente, riguardano alcune miglia di soggetti richiedenti una casa popolare.
Fra questi in primo luogo si trovano tantissime intere famiglie o singoli cittadini, che da tempo convivono con una sentenza di “Sfratto Esecutivo Convalidato”, sin’ora rimasto sospeso e quindi rinviato a seguito dei decreti governativi conseguenti alla pandemia del “Virus Covid 19”. Sospensioni peraltro scadute da fine 2022.
Ci sono poi altri soggetti aventi analogo bisogno di trovare un alloggio idoneo alle loro necessità, ed in particolare: giovani coppie, donne separate o ragazze madri con figli minori a carico, pensionati, invalidi/inabili, cittadini stranieri regolarmente residenti e con contratti di lavoro a tempo indeterminato, e da diverso tempo anche studenti universitari fuori sede, ed altri ancora, che non si possono rivolgere al libero mercato delle abitazioni.
Da tempo, purtroppo, l’offerta di alloggi da parte dei privati e’ pressoché inesistente. E cio’ per l’ormai diffusa scelta dei locatori di voler mettere in affitto i loro alloggi con formule diverse da quelle comunemente usate in passato, e maggiormente redditizie, quali ad esempio il cambio della destinazione d’uso degli appartamenti affitandoli con la formula del “B&B” – Bed and breakfast – o incaricando delle agenzie perché gestiscano loro modelli locativi di breve durata.
Per contro, gli Enti pubblici delle case comunali e regionali, l’AGEC di Verona e l’ATER Regionale locale, che gestiscono complessivamente quasi 10.000 appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), questi ne detengono addirittura circa oltre 1.300 di vuoti perché fuori norma, e quindi inagibili. Di questi alloggi vuoti 564 appartengono all’AGEC e quindi al comune capoluogo ed i restanti all’ATER territoriale.
Sono diversi anni che il Sindacato Inquilini Casa e Territorio, il SICET CISL, sollecita l’AGEC di Verona, unitamente all’Assessorato alle politiche abitative del comune, per recupero degli appartamenti scandalosamente vuoti ed inutilizzati da anni. E queste medesime sollecitazioni sono state rivolte pure all’ATER locale, anche per il tramite della Regione Veneto, affinché siano reperite le risorse necessarie per un concreto programma di risanamento del patrimonio abitativo pubblico veronese, non utilizzato.
Il SICET CISL veronese considera questa situazione di una gravità inaudita, difronte alla quale richiede e sollecita le forze politiche ed Istituzionali ad adottare i provvedimenti adeguati e necessari per affrontare con la dovuta determinazione l’emergenza casa, per le diverse categorie di soggetti sopra richiamati.
A tale scopo il SICET CISL propone al Sindaco di Verona Damiano Tommasi, al Presidente del Veneto Luca Zaia, alla Presidente dell’AGEC di Verona Anita Viviani, al Presidente dell’ATER di Verona Matteo Mattuzzi, al Rettore della Università degli Studi di Verona Pier Francesco Noccini, al Presidente dell’Ente Studi Universitari di Verona Claudio Valente, ed a quanti ricoprono responsabilità in questo ambito, a voler costituire una “Task-Force” finalizzata al recupero delle abitazioni vuote, mediante:
1-utilizzo dei fondi reperibili con l’alienazione di unità immobiliari di disponibilità dell’AGEC, individuate nel verbale del C.di A. del 30 novembre 2011 (Presidente Giuseppe Venturini) ed allora stimate nell’importo di 40.503.000,00. Tale delibera aveva approvato la riconversione di parte del patrimonio immobiliare ricevuto in capitalizzazione dal Comune di Verona (Amministrazione Flavio Tosi), con atti diversi e nel periodo compreso dal 18 dicembre 2009 ed il 23 dicembre 2010, convenuti e sottoscritti fra il Comune e l’AGEC stessi, per un importo complessivo di 113.464.350,00 euro.
2-costituzione di una “Partnership pubblico-privato (Comune-AGEC-Imprese) per l’esecuzione di opere di ristrutturazione degli alloggi, con soggetti disponibili ad ottenere in pagamento, in tutto o in parte delle permute con unità immobiliari di proprietà dell’AGEC, per analogo valore. E ciò considerando altresì che i costi delle ristrutturazioni, coperti con pagamenti in natura e mediante queste permute, potranno essere ammortizzati e come tali iscritti nel capitolo delle attività dello stato patrimoniale.
3-Utilizzo dei fondi del PNRR già disponibili per l’avvio dei lavori di risanamento dei 180 alloggi degli edifici di via San Giacomo, via delle Pietre, via Capodistria, via Veglia (15.000.000,00 di euro), nonché per gli interventi di ristrutturazione previsti per le altre 92 unità abitative comprese negli edifici di via Villa Glori, tra le vie Volturno e via Scuderlando, e le loro aree di pertinenza.
4-Valutare la possibilità che l’AGEC possa conferire all’Università di Verona, attraverso l’ESU, un numero di alloggi in comodato d’uso, da ristrutturare con costi a loro carico, in cambio di un intervento di recupero in permuta a carico dell’ESU, di un numero di alloggi a favore dell’AGEC, per analogo importo.
5-Impegnare l’ATER territoriale di Verona a procedere nelle opere di ristrutturazione finanziate dal PNRR, per complessivi 19.040.000,00 di euro, per i 22 progetti già predisposti ma ancora bloccati, e che riguardano i seguenti comuni: Verona, Bussolengo, Cerea, San Giovanni Lupatoto, Sona, Valeggio, Villafranca e Zevio.
Purtroppo, nulla sembra esistere per le altre centinaia di alloggi vuoti dell’ATER e collocati nei restanti 91 comune della provincia veronese, per i quali si sollecita il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia a farsi parte diligente per tale interventi.
Con gli sfratti alle porte ed una emergenza alloggi cosi’ evidente, non c’e’ più nulla da aspettare e, quindi, senza indugio confido che gli Amministratori ai vari livelli si rendano conto della necessità di recuperare il tempo inutilmente perduto.
Giuseppe Braga – Già Segretario Generale SICET CISL di Verona
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