LE MURA VERONESI E LA LORO ACCESSIBILITA’

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PRINCIPI E PROPOSTE DI VERONAPOLIS

24 sett. 2023 – Sede CAI via S. Toscana,11-VR

ll 2 marzo 2015 nasce Veronapolis, un’associazione culturale apartitica, libera e senza scopo di lucro con componenti fondatori: Giorgio Massignan, Alberto Ballestriero, Fulvio Magrinelli, Paolo Priante, Maurizio Corticelli, Antonio Freddo, Gianfranco Magalini

 Perché Veronapolis

Perché nell’antica Grecia la polis rappresentò un modello di partecipazione democratica degli abitanti liberi alla vita politica della propria città. L’obiettivo primario di Veronapolis è sempre stato quello di esistere come osservatorio per monitorare la situazione urbanistica e ambientale del territorio veronese.

Negli ultimi mesi, sulla spinta anche di nuovi interlocutori della società civile, l’Osservatorio si è ulteriormente strutturato secondo un principio cardine:

  • Veronapolis non condivide il dogma dello sviluppo ad ogni costo. Pertanto assume come parole chiave il recupero e la riqualificazione, con il conseguente impegno per sostenere il blocco di ogni spreco e consumo degli elementi vitali e non rinnovabili del territorio.
  • Struttura organizzativa: l’Osservatorio è suddiviso in otto settori tematici, ciascuno con un coordinatore: urbanistica; verde; mobilità; cultura; economia; giurisprudenza; accessibilità; comunicazioni-sito.

Obiettivi:

  • Blocco del consumo di suolo
  • Tutela del patrimonio culturale, paesaggistico, storico e naturale del territorio veronese
  • Proposta di un’idea di città che si basi sulla qualità urbana, sulla solidarietà e sull’accoglienza
  • Dare risposte alle necessità della popolazione, soprattutto delle fasce più deboli e fragili
  • Recupero e riqualificazione, come assioma per la progettazione del territorio
  • Formazione di un nucleo di esponenti della cosiddetta società civile, in grado di partecipare attivamente e con continuità alle scelte d’uso del territorio in modo da indurre l’Amministrazione comunale ad assumere come metodo stabile la Pianificazione territoriale partecipata.

I diversi gruppi di lavoro, pur mantenendo le loro specificità, formano una rete organica in collegamento continuo per poter mantenere una conoscenza complessiva sullo stato del nostro territorio e dei piani d’intervento in fieri.

In questi anni Veronapolis, senza schierarsi con nessun partito, è stata presente a Verona esprimendo opinioni e analisi sui principali temi ambientali con particolare riguardo all’urbanistica, al verde urbano, alla mobilità, all’inquinamento, al clima, alla salute attraverso articoli di giornali, pubblicazioni di libri, partecipazione a commissioni e convegni. Il lavoro fatto non si è limitato alla denuncia ma ha fatto proposte concrete su diversi aspetti della realtà veronese. Dette proposte e analisi sono state esposte in un libro dal titolo “La Verona che vorrei” che raccoglie alcuni articoli apparsi dal 2015 soprattutto sul giornale on-line VeronaIn.

Accessibilità delle Fortificazioni veronesi

Venendo al tema di oggi tra le proposte del libro viene ipotizzata, senza ricorrere ad espropri, la creazione di un anello verde attorno alla città usufruendo delle aree agricole ancora libere sulle quali sorgono le opere fortificate asburgiche, le antiche case coloniche e le cave. Sull’esempio delle green-belt inglesi l’anello lungo una trentina di Km unirebbe tre sistemi ambientali diversi di grande valore paesaggistico: la collina, l’Adige e la pianura.

L’idea riprende una proposta dello scomparso Carlo Furlan che qui è doveroso ricordare perché, assieme ad Albino Perolo, ambedue di Legambiente, furono quelli che diedero avvio al recupero delle mura di Verona a cui ho avuto il privilegio di partecipare personalmente.

Le Mura fino a 30 anni fa erano state dimenticate dalle varie amministrazioni comunali che le concepivano solo come contenitori di attività estranee alla loro storia e importanza: campi sportivi di vario tipo e dimensione, sale da ballo, lo zoo, discarica vegetale, fognature etc. tanto che erano diventate sinonimo di degrado e frequentazioni di emarginati.

Usufruendo dei finanziamenti delle Prefettura e di Cariverona si è intervenuto sui Bastioni di S. Bernardino e S. Zeno che sono cosi diventati il modello per i successivi interventi del Comune sull’intera Cinta Magistrale. In primis, attraverso il volontariato, l’area, che era diventata una boscaglia incolta, è stata ripulita togliendo la vegetazione infestante che comprometteva anche la stabilità delle strutture murarie. Sono state tolte le fatiscenti e inutili recinzioni in rete metallica, sono stati realizzati nuovi parapetti di ferro sulle cortine veneziane e installate bacheche esplicative, sono state messe in luce le pavimentazioni asburgiche e ripavimentate le poterne secondo i progetti originali, dando così continuità ai collegamenti pedonali. Inoltre è stato eseguito un progetto guida per l’illuminazione dell’intera cerchia delle mura in parte poi eseguito da AGSM.

Un’altra idea portata avanti da Veronapolis di recente è quella di alberare il percorso delle mura La Cinta Magistrale, con un perimetro di 8,5 chilometri oltre che uno straordinario anello di connessione tra la città antica e gli altri quartieri, oggi costituisce la maggiore riserva di spazi verdi della città con una superficie complessiva di 95 Ha.

Alcuni di questi spazi risultano ancora scollegati sia tra di loro che dal tessuto urbano e non favoriscono certo la percezione di questo straordinario complesso monumentale.

Eppure molti di questi spazi, con interventi mirati potrebbero essere migliorati notevolmente intervenendo sulla situazione ambientale. Ad esempio con la messa a dimora di nuovi alberi si potrebbero ottenere diversi risultati:

1) incrementare il patrimonio vegetale che procura numerosi benefici ecosistemici (in primis la mitigazione delle temperature estive, e l’assorbimento della CO2);
2) ridare continuità alle connessioni ciclo-pedonali e paesaggistiche e all’anello verde delle Mura che in diversi tratti risultano frammentate. In questo modo il Parco delle Mura avrebbe un senso compiuto;
3) migliorare alcune situazioni di degrado come ad esempio nei parcheggi.

Alberto Ballestriero
Coordinatore Gruppo Verde
Veronapolis

 

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